Guai in paradiso: Sam Altman licenziato dal board di OpenAI
Andiamo a vedere la AI pin di Humane e altre novità della settimana
Ieri sera prima di andare a dormire ho dato un’ultima occhiata al mio feed di X e ho visto questo Tweet:
Al che mi sono fermato, wait what? Ho iniziato a scrollare X per cercare informazioni a riguardo e ho letto che Sam è stato licenziato dal board di OpenAI.
Si non si è ritirato di sua spontanea volontà, l’hanno proprio cacciato.
Sul blog ufficiale di OpenAI è stato pubblicato un articolo a riguardo e il paragrafo che più ci interessa in questo caso è il seguente:
A quanto pare la giustificazione ufficiale per il licenziamento di Sam è che non è stato trasparente con il board e quindi ha perso la loro fiducia e non può restare alla guida dell’azienda (che ha fondato ndr).
Ora questa è una scena che abbiamo già visto in innumerevoli film e serie tv su startup e aziende americane, non è vero? Qualcuno si ricorda che Steve Jobs è stato cacciato da Apple nel 1985 per poi fare il glorioso ritorno nel 1997?
Ma piano con i paragoni.
Sam Altman è in effetti un personaggio controverso, io stesso guardando le sue interviste o lo stesso DevDay di qualche settimana fa sono sempre un pò incerto su come mi sento nei suoi confronti.
Alcuni dicono che Sam abbia spinto troppo per rilasciare prodotti troppo velocemente (vedi GPT store) per accontentare gli investitori, alcuni dicono che fosse sempre più spinto dalla ricerca di gloria personale e non desse ascolto ai suoi dipendenti/sviluppatori/board.
Un’altra tesi è che la direzione in cui Sam stava spingendo l’azienda si stesse allontanando troppo dal charter non-profit con cui OpenAI era stata istituita e quindi il board ha dovuto fare questo passo per rimettere tutto in carreggiata.
Ma quella che sembra la tesi più accreditata da molti è la seguente: OpenAI ha avuto un ulteriore breakthrough tecnologico (AGI?) e Sam voleva spingere e rilasciare nel mondo questa tecnologia molto velocemente, rischiando così di bypassare tutti i test di sicurezza che vanno fatti in un caso del genere e il board ha dovuto prendere una decisione drastica.
Perché propendo anch’io per questa teoria? Ci sono un paio d’indizi che puntano in questa direzione:
Qualche giorno fa Sam ha fatto uno speech all’APEC in cui ha detto che durante il suo lavoro in OpenAI ha assistito 4 volte a breakthrough tecnologici, l’ultimo dei quali è accaduto due settimane fa
Ilya Sutskever altro membro del board di OpenAI e da qualche mese diventato lead di “Superintelligence Alignment” presso l’azienda ha twittato qualche settimana fa il seguente tweet:
Probabilmente sa qualcosa che l’azienda non ha ancora svelato al grande pubblico, o forse no questa è solo speculazione ;)
Sapremo mai la verità? Probabilmente no, i giochi di potere interni alle grandi aziende sono terribili, speriamo solamente che OpenAI continui ad innovare in modo etico e sostenibile anche senza il suo founder. E stiamo a vedere che cosa farà Sam Altman ora che ha tempo a disposizione.
La cosa più divertente in questo Drama? Leggete il tweet di Greg Brockman (co-founder di OpenAI) qui sotto… un’azienda targata Microsoft usa Google meet per le call, se non basta questo a dimostrare che Microsoft Teams fa schifo 😂
Humane presenta AI pin, esiste un mondo senza smartphones?
La scorsa settimana Humane, una startup del settore AI, ha annunciato il suo nuovo prodotto: l’AI Pin.
Vi ho messo qui sopra il video della presentazione per chi non l’avesse visto, avrei voluto parlarne già la scorsa settimana ma con tutti i post che ho pubblicato sarebbe stato spam allo stato puro.
Quando ho visto questa presentazione ho pensato due cose:
perché il tizio parla con quella voce da hotline
che figata
Imran e Bethany, i due nel video, sono i founder dell’azienda californiana e hanno entrambi un background di design e sviluppo prodotti alla Apple, come forse si può evincere dal look & feel della presentazione.
Sinceramente capisco cosa volessero comunicare ma credo che in termini di coinvolgimento ed entusiasmo abbiano fatto cilecca, sembra più di guardare due supercattivi di un film di Bond presentare l’arma di distruzione totale, ma senza l’entusiasmo stralunato di un villain che si rispetti.
Tralasciando l’aspetto comunicativo, il prodotto sembra essere figo. Guardare per credere.
Questa è la prima iterazione di un dispositivo che come core ha l’IA e la sfrutta per utilizzarla nel quotidiano. Ci sono molte cose che sembrano fighe di questo prodotto, a parte forse il prezzo di 699 $ + l’abbonamento mensile da 24 $.
Sono curioso di vedere poi come si comporterà nel mondo reale e in casi d’uso pratici che le persone riusciranno a trovare e i relativi bug che ci sono sicuramente.
Che dire, stiamo a vedere!
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