La calma prima della tempesta?
Settimane con meno annunci nel mondo dell'IA, Meta si lancia sull'IA, Amazon pensa a come sfruttare chatGPT e la Marvel cade in tentazione...
Da un paio di settimane pare che il ritmo delle novità nel mondo IA sia rallentato. Ma è la verità?
Ogni giorno ci sono decine di aziende che annunciano un prodotto con un’IA integrata che svolge qualche funzione particolare, ma si tratta per lo più di variazioni di modelli già esistenti.
In effetti un annuncio interessante c’è… da parte di Meta.
La seconda vita di Meta
I ragazzi di Zuck hanno annunciato Voicebox un nuovo modello di AI per speech generativo che dicono essere il più avanzato sul mercato. In effetti la demo al link che vedete sopra è abbastanza impressionante, per questo non l’hanno ancora rilasciato pubblicamente.
Meta infatti è preoccupata che venga usata per creare deepfakes o truffe. Questo modello di AI può essere allenata con clip vocali anche molto brevi, sarebbe molto facile per qualcuno clonare la vostra voce e usarla per… dio solo sa cosa.
Meta sta spingendo molto sul fronte AI dopo il fallimento del loro progetto Metaverso e, contrariamente a quanto hanno sempre fatto, stanno rilasciando tutti i loro prodotti con licenza Open Source.
Sarà questa la via della redenzione di Mark dopo aver fottuto i nostri cervelli per quasi 15 anni?
Non è il primo annuncio di AI sui vari canali di Meta, infatti l’azienda ha dichiarato che introdurrà funzionalità basate su AI su tutti i propri social, saranno tutti modelli Open Source, ma da lì a capire che impatto avranno sul mercato è tutto da vedere.
Meta è ancora piuttosto provata dalla sua avventura nel Metaverso (che dicono non essere finita peraltro), quindi vediamo cosa succederà. Qui trovate la lista dei tool di IA che hanno sviluppato finora: https://ai.facebook.com/tools/
Attenzione però che anche Amazon sembra essere interessata a sfruttare il potenziale delle IA, soprattutto internamente come rivela questo documento trapelato nei giorni scorsi.
Fondamentalmente si tratta di modi per integrare OpenAI nel loro portale, per esempio facendo paragoni con altri marchi del prodotto selezionato oppure citando le recensioni durante il processo di checkout.
Nuove funzioni di ChatGPT e l’hype non rispettato dei Plugin
L’immagine che vedete sopra è un leak delle nuove funzionalità che OpenAI sta per introdurre a ChatGPT.
Dopo quello che per me al momento è un buco nell’acqua, ovvero i plugin, sto cercando di trattenere l’hype.
Questa però sembrerebbe davvero una feature interessante, o meglio sembrerebbe proprio la feature che serve a me.
In effetti anche con i plugin è molto difficile fare in modo che ChatGPT abbia accesso a materiali esterni o a un contesto più ampio e personale riguardo alle conversazioni che vogliamo avere.
La funzionalità di web browsing sembrava dover risolvere questo problema ma almeno nel mio caso è ancora molto poco costante ed accurata, ovvero mi fa perdere più tempo di quello che mi fa risparmiare.
Con le funzioni del leak però, pare che riusciremo a dare a ChatGPT un contesto di base su di noi e su quello che ci interessa, inclusi file che possiamo uploadare sul loro server per farci delle operazioni.
Questo aprirebbe le porte non solo a queste funzioni di base ma se ci immaginiamo altre integrazioni possiamo pensare che tramite API magari si potrà integrare ChatGPT con il nostro provider email, i nostri social, il nostro calendario etc. in modo da avere un vero e proprio assistente AI alle nostre dipendenze.
Un’altra novità molto interessante di OpenAI è l’aumento della context window per il loro modello GPT3.5 Turbo, che passa da 4k caratteri a 16k caratteri.
Per dirlo in modo semplice: ora la finestra di contesto è molto più ampia e pertanto l’IA si ricorda molte più cose e può darvi risposte più lunghe.
Attenzione però, non si tratta di ChatGPT ma di un modello GPT di OpenAI, quindi dovrete usare un API oppure il loro playground per provare a vedere cosa si riesce ad ottenere con 16k caratteri.
Quando amplieranno la context window su ChatGPT-4 ne vedremo delle belle!
La Marvel ha usato l’IA per creare la sigla della nuova serie con Samuel L. Jackson
Dopo aver visto la sigla della nuova serie Marvel incentrata su Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, parecchie persone si sono chieste… ma è stata fatta con l’IA? Ebbene la risposta è si.
Ma sapete perché così tante persone se lo sono chiesto? Perché fa abbastanza schifo 😅
Per uno studio come quello di Marvel uscire con un prodotto del genere è piuttosto imbarazzante, e dopo che il regista ha confermato che hanno effettivamente utilizzato l’IA, su Twitter gli artisti sono insorti contro Marvel.
Tanto rumore per nulla? Giudicate voi stessi:
Bene con questa chicca è tutto!
Ricordatevi di iscrivervi se già non siete già nella lista e di raccontare a tutti quanto sia figa questa newsletter 🥸
A presto!